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mercoledì 21 ottobre 2020

Un tamburino barbetto*

31° reggimento fanteria
Tamburino

Altra bellissima tavola prodotta in solo 20 copie da Uniforms in Colors, ancora una volta le note sono prese dalla pagina Facebook dell'editore più alcune mie aggiunte .

31° reggimento di fanteria leggera nacque come Legione Valdese nel 1799, detta anche corpo degli Chasseurs Vadois, venne reclutata nelle valli Piemontesi a forte identità religiosa Valdese(Val Pellice, Val Chisone, Val Germanasca ). Partecipò su due battaglioni ad alcune operazioni contro gli Austro-Russi in Piemonte, e fu riorganizzata dopo Marengo come Chasseurs Piemontais, e, nel 1801 come 1er Demi Brigade Legere Piemontaise. Prese parte alle prime campagne dell’Impero ormai come 31° di Fanteria Leggera e fu in Spagna che si compì la storia di questa unità, già dal 1809 alla battaglia della Coruna, dove si distinse combattendo tenacemente l’ala destra inglese presso il villaggio di Elvina che passò di mano più volte durante la giornata fino al calar della notte.
Dopo alcune operazioni nell’area di Oporto, e la campagna di Talavera, a cui seguì uno stallo delle operazioni, il 17 Aprile 1810 Napoleone decretò la formazione dell’Armee de Portugal al comando di Massena che trovò il 31° Leggero inquadrato con il 47° di linea ed il 17° Leggero nella brigata Foy 2^ divisione Huedelet del II Corpo di Reynier.

Partecipò nel settembre 1810 alla battaglia di Bussaco, tentativo di Massena di sfondare le linee Anglo-Portoghesi verso Lisbona, subendo gravi perdite e ricevendo i personali complimenti di Massena. Dopo un periodo passato organizzando le famose “maraudes”, ovvero gruppi di razziatori nell’area di Coimbra, il 31° effettuò in modo brillante due azioni di retroguardia alle battaglie di Fuentes de Onoro (1811) e soprattutto di Salamanca (1812).
Dell’uniforme facciamo notare l’insolito colore verde, che abbigliò la testa di colonna del 31° da un momento non meglio precisato in Spagna, con tessuti probabilmente requisiti in loco.

Anche tipiche le “ciocie”, costruite rozzamente ritagliando della pelle di animale appena scuoiato attorno al piede lasciando delle asole per le stringhe.

                                                                                                                                                                                                     


 







*barbetto (dal patois barba = zio, anziano ovvero persona saggia i barba erano i predicatori itineranti )è il nome dato in modo dispregiativo ai valdesi da parte della popolazione cattolica, come tutti i nomignoli dispregiativi è diventato un vanto farsi chiamare barbetto 

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