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mercoledì 28 ottobre 2020

L'esercito di Maximin

L'esercito di Massimo Il Trace

Oggi sfogliamo un libro edito da Berliner Zinnfiguren 
https://www.zinnfigur.com/ 
le Tavole sono di Stefano Borin








 

sabato 24 ottobre 2020



ZAPPATORE
3° reggimento fanteria leggera
Hambourg 1807


Il presente soggetto è tratto dalle note incisioni dei fratelli Suhr, il cosiddetto manoscritto del "Bourgeois de Hambourg", che, come molti di voi sapranno, è una raccolta di acquerelli presi dal vivo durante l’impero Napoleonico da una coppia di fratelli tedeschi, che ritrassero molte delle truppe di stanza o di passaggio nella loro città, Amburgo. Nonostante la qualità artistica dell’opera non sia eccelsa, è però una fonte coeva e dunque tra le più importanti e significative per conoscere alcune delle uniformi indossate dai soldati Napoleonici e dai loro alleati.
Il nostro “sapeur” è stato ritratto nel 1807 ed è attribuibile al 3° reggimento di fanteria leggera. L’attribuzione è dovuta alla presenza nel 1807 della divisione Boudet (di cui il 3° faceva parte) del corpo d’armata di Bernadotte, ad Amburgo. Lo stesso Bernadotte erano stato nominato in quell’anno Governatore delle città Anseatiche. Inoltre una caratteristica dell’uniforme, la presenza di quattro bottoni nelle pattina della manopola, supporta ulteriormente l’attribuzione.

Altra nota uniformologica singolare è il copricapo, uno shako completamente privo di accessori e con un pennacchio ricadente piuttosto atipico nelle truppe francesi. Il grembiule, elemento tipico degli zappatori, qui è stato lasciato in cuoio naturale e non sbiancato come solitamente avveniva.





 

mercoledì 21 ottobre 2020

Un tamburino barbetto*

31° reggimento fanteria
Tamburino

Altra bellissima tavola prodotta in solo 20 copie da Uniforms in Colors, ancora una volta le note sono prese dalla pagina Facebook dell'editore più alcune mie aggiunte .

31° reggimento di fanteria leggera nacque come Legione Valdese nel 1799, detta anche corpo degli Chasseurs Vadois, venne reclutata nelle valli Piemontesi a forte identità religiosa Valdese(Val Pellice, Val Chisone, Val Germanasca ). Partecipò su due battaglioni ad alcune operazioni contro gli Austro-Russi in Piemonte, e fu riorganizzata dopo Marengo come Chasseurs Piemontais, e, nel 1801 come 1er Demi Brigade Legere Piemontaise. Prese parte alle prime campagne dell’Impero ormai come 31° di Fanteria Leggera e fu in Spagna che si compì la storia di questa unità, già dal 1809 alla battaglia della Coruna, dove si distinse combattendo tenacemente l’ala destra inglese presso il villaggio di Elvina che passò di mano più volte durante la giornata fino al calar della notte.
Dopo alcune operazioni nell’area di Oporto, e la campagna di Talavera, a cui seguì uno stallo delle operazioni, il 17 Aprile 1810 Napoleone decretò la formazione dell’Armee de Portugal al comando di Massena che trovò il 31° Leggero inquadrato con il 47° di linea ed il 17° Leggero nella brigata Foy 2^ divisione Huedelet del II Corpo di Reynier.

Partecipò nel settembre 1810 alla battaglia di Bussaco, tentativo di Massena di sfondare le linee Anglo-Portoghesi verso Lisbona, subendo gravi perdite e ricevendo i personali complimenti di Massena. Dopo un periodo passato organizzando le famose “maraudes”, ovvero gruppi di razziatori nell’area di Coimbra, il 31° effettuò in modo brillante due azioni di retroguardia alle battaglie di Fuentes de Onoro (1811) e soprattutto di Salamanca (1812).
Dell’uniforme facciamo notare l’insolito colore verde, che abbigliò la testa di colonna del 31° da un momento non meglio precisato in Spagna, con tessuti probabilmente requisiti in loco.

Anche tipiche le “ciocie”, costruite rozzamente ritagliando della pelle di animale appena scuoiato attorno al piede lasciando delle asole per le stringhe.

                                                                                                                                                                                                     


 







*barbetto (dal patois barba = zio, anziano ovvero persona saggia i barba erano i predicatori itineranti )è il nome dato in modo dispregiativo ai valdesi da parte della popolazione cattolica, come tutti i nomignoli dispregiativi è diventato un vanto farsi chiamare barbetto 

lunedì 19 ottobre 2020

 

   Carabinieri

15° Reg. fanteria leggera

1805

 

Altra tavola prodotta in un numero limitatissimo di copie e facente parte della mia collezione. Ancora una volta mi affido al testo che la accompagna curato da S. De Gioannis

Nella testa di colonna dei reggimenti di fanteria di linea francese di consolato ed impero, tamburi e musicanti furono tra i soggetti certamente più colorati e scintillanti. Soprattutto a partire dai grandi assembramenti del campo di Boulogne, i colonnelli comandanti i vari reggimenti fecero a gara ad abbigliare nel modo più sfarzoso e vistoso le loro teste di colonna. A nulla servirono, almeno in un primo lungo periodo, i continui richiami al rispetto del regolamento da parte degli ispettori generali. Inoltre, le grandi vittorie riportate su tutti i campi di battaglia europei spalancarono le porte dei magazzini degli eserciti sconfitti e delle città conquistate dando la possibilità a diversi reggimenti di riabbigliare in modo totalmente diverso i loro tamburi e musicanti.

E’ questo il caso del reggimento rappresentato in questa tavola, infatti, per il 15° di fanteria leggera possiamo probabilmente distinguere due periodi principali, dal 1804 al 1807 in cui i colori furono lo scarlatto ed il verde scuro e poi dal 1809 al 1812 con il rosso e l’azzurro.

Il nostro soggetto è qui rappresentato durante la campagna di Austerlitz del 1805 (quindi scarlatto-verde scuro), e ci piace immaginarlo come uno dei sei tamburi delle tre compagnie di Carabinieri assegnate ai battaglioni d’elitè di Oudinot, voluti dallo stesso Bonaparte alla fine del 1803, e raggruppati ad Austerlitz nella brigata Ruffin della divisione chiamata Granatieri della Riserva, una formazione unica nel panorama della fanteria della Grand Armèe. Il 15° leggero dunque prese parte alla campagna di Austerlitz in tale formazione, ma anche sotto il III corpo d’armata di Davout, divisione Friant con i primi due battaglioni, distinguendosi e pagando un notevole tributo di sangue con circa 300 uomini tra morti e feriti.

Testo tratto da : https://www.facebook.com/uniformsincolors

Tavola n° 5/20






Tavola di Riccardo Cerilli
edizioni Uniforms in colors

domenica 18 ottobre 2020


Garde Imperiale
Capitaine (de Compagnie) Artillerie a Pied

Campagna di Waterloo - 1815



Tavola di Riccardo Cerilli
edizioni Uniforms in colors



 

venerdì 16 ottobre 2020



Jean-Henri de Bosset
Chef du Batallion de Neuchatel
1807-1808

Le note sono state tratte dalla pagina facebook dell'editore Uniforms in Colors

la tavola è dell'amico Riccardo Cerilli la ricerca storica dell'amico Stefano De Gioannis

Di questa tavola esistono solo 10 copie

Jean-Henri de Bosset ′′ Capitain Adjoint a l'Etat Major de la Grand Armée ′′ nel 1807 fu nominato ′′ Chef du Batallion de Neuchatel ", piccolo principato svizzero, apparteneva ai prussiani fino a la sconfitta del 1806, nel 1807 fu ceduta da Napoleone a Berthier, capo di stato maggiore della Grand Armèe, in riconoscimento dei suoi servizi, diventando principe di Neuchatel.

Il Battaglione, una specie di guardie del corpo, aveva Berthier come comandante a vita, e nominò personalmente tutti gli ufficiali. Diverse volte sotto forza, il battaglione era spesso attaccato alla Guardia Imperiale; prese parte a molte campagne dell'Impero, distinguendosi sempre con coraggio. Il battesimo del fuoco fu durante la seconda campagna dell'Austria nel 1809, dove difese con forza alcune teste di ponte sul Danubio durante la battaglia di Wagram, poi seguì un periodo molto duro in Spagna tra il 1809 e il 1812 che lo vide impegnato in molte azioni di scorta a convogli, anti-guerriglia e battaglie sul campo; prese poi parte alla campagna russa del 1812 dove combatté a Smolensk, non più di 20 uomini , tra ufficiali e soldati, ritornarono da questo campagna disastrosa.

Riorganizzato al suo precedente deposito a Besancon, prese parte anche alla campagna tedesca combattendo in diverse battaglie, alcuni dei suoi uomini combattono anche nella campagna francese quando fu virtualmente sciolto nel 1814.

Il soggetto è un tentativo di ricostruire l'uniforme Jean-Henry de Bosset durante il primo periodo della storia del battaglione, quindi tra il 1807 e il 1809 al massimo. Va detto che Bosset fu ferito in Spagna, e quindi mantenne il comando del battaglione dalla sua creazione fino al 1811, e dopo fu in Russia come comandante del luogo di Smolensk, dove morì in prigionia a seguito del disastroso ritiro.

Ci sono molte fonti iconografiche e descrittive del Battaglione Neuchatel, ma ci sono anche molte incongruenze e differenze riguardo alcuni dettagli dell'uniforme. Abbiamo concentrato la nostra ricerca su alcuni libri con buone descrizioni e targhe di soldati e ufficiali, un importante ritratto della sua epoca (ma solo il busto), e diversi articoli di rivista dove vorrei far notare un ottimo studio con un'analisi accurata di tutte le principali fonti iconografiche come Carl, Wurz, Boisselier, Martinet, Knotel (′′ Soldat Napoleoniene ′′ Horse Serie n. 1 aprile 2003 da Frederic Berjaud).
A proposito dell'uniforme, alcune caratteristiche che non sono cambiate durante il periodo di servizio del battaglione (1807-1814) sono il colore giallo profondo dell'′′ abitudine ′′ (talvolta descritto come giallo, arancione, fino a diverse sfumature di colore marrone) con rosso baveri, polsini e colletto. Questi erano i colori della contea di Neuchatel, e per il giallo erano soprannominati ′′ canaris ". Due (o forse più) periodi sono riconoscibili per l'uniforme, dal 1807 al 1810/12 e dal 1812 in poi ... Le differenze sono sostanzialmente nel taglio dell'uniforme (la parte inferiore dei ′′ revers ′′), e nelle polsini puntate del primo periodo vs round con un lembo a tre bottoni del secondo.
A proposito di De Bosset, abbiamo scelto di immaginarlo come lo ′′ chef de batallion ′′ indossando un chapeau con una rosetta ancora nei colori Neuchatel, e plume bianco come comandante battaglione, piuttosto che con il più tipico cappello Enrico IV con il retro abbassato lembo e salice. Caratteristiche particolari della sua divisa tipycal giallo / rosso, sono il bordo bianco e i turnback bianchi, la cintura in pelle nera con fibbia nascosta e gli stivali in pelle, stile ussar, senza bordo. Anche tipico è il bastone con un piccolo ′′ nodo di spada ′′ argento.


The subject of this plate is Jean-Henri de Bosset "Capitain Adjoint a l'Etat Major de la Grand Armée" who in 1807 was appointed "Chef du Batallion de Neuchatel", a small Swiss principality, belonged to the Prussians until their defeat of 1806, which in 1807 was ceded by Napoleon to Berthier, Chief of Staff of the Grand Armèe, in recognition of his services, who became prince of Neuchatel. The Battalion, a kind of body guards, had Berthier as commander for life, and he personally appointed all the officers. Several times under strenght, the battalion was often attached to the Imperial Guard; it took part in many campaigns of the Empire, always distinguishing itself with courage. The baptism of fire was during the second campaign of Austria in 1809, where strenuously defended some bridgeheads on the Danube during the battle of Wagram, then followed a very harsh period in Spain between 1809 and 1812 that saw it engaged in many actions of escort to convoys, anti-guerrilla, and field battles; then took part in the Russian campaign of 1812 where fought at Smolensk, and finally no more than 20 men returned, among officers and soldiers, from this disastrous campaign. Reorganized at his former deposit in Besancon it also took part in the German campaign fighting in several battles, some of its men fought also in the campaign of France when it was virtually disbanded in 1814.
The subject is an attempt to reconstruct Jean-Henry de Bosset uniform during the first period of the battalion history, so between 1807 and 1809 at max. It must be said that Bosset was wounded in Spain, and therefore retained his command of the battalion from its creation until 1811, and following he was in Russia as commander of Smolensk place, where he died in captivity following the disastrous retreat.
There are many iconographic and descriptive sources of the Neuchatel Battalion, but there are also many inconsistencies and differences regarding some details of the uniform. We focused our research on some books with good descriptions and plates of soldiers and officers, an important portrait of his era (but only the bust), and several magazines articles where I would like to point out a very good study with an accurate analysis of all the major iconographic sources such as Carl, Wurz, Boisselier, Martinet, Knotel ("Soldat Napoleoniene" Horse Series No. 1 of April 2003 by Frederic Berjaud).
About uniform, some characteristics that did not change throughout the period of service of the battalion (1807-1814) are the deep yellow color of the “habit” (sometimes described as yellow, orange, till to different shades of brown color) with red lapels, cuffs and collar. These were the colors of the county of Neuchatel, and because of the yellow they were nicknamed "canaris". Two (or maybe more) periods are recognizable for the uniform, from 1807 to 1810/12 and from 1812 onwards. The differences are basically in the cut of the uniform (the lower part of the “revers”), and the pointed cuffs of the first period vs round with a three-button flap of the second.
About De Bosset, we have chosen to picture him as the “chef de batallion” wearing a chapeau with a rosette still in the Neuchatel colors, and white plume as the battalion commander, rather than with the more typical Henry IV hat with the lowered rear flap and willow plume. Particular features of his tipycal yellow/red uniform, are the white edging, and white turnbacks, the black leather belt with the hidden buckle, and the leather boots, hussar style, without edging. Also typical is the stick with a small silver “swordknot”.


https://www.facebook.com/uniformsincolors